Molto spesso, quando si parla di sport e delle capacità necessarie per eccellere in questo campo, si pensa subito alle straordinarie doti tecniche e fisiche indispensabili per primeggiare. In realtà, esiste un’altra componente, spesso trascurata, che influenza in modo determinante la prestazione: la mente. Essere dei campioni, infatti, implica non soltanto avere corpi atletici e muscolosi, ma anche possedere diverse abilità mentali, come la concentrazione, la gestione delle emozioni e la capacità di pensare per obiettivi. Ogni sport, poi, può richiedere competenze differenti a seconda dello sforzo richiesto: ad esempio, un karateka deve essere preparato ad anticipare le mosse dell’avversario, a prendere decisioni velocemente e a programmare il combattimento; ad un maratoneta, invece, sono richieste una profonda consapevolezza del proprio corpo per gestire al meglio l’energia durante la gara e una forte determinazione per resistere alla fatica; negli sport di squadra, come il calcio, il basket o la pallavolo, accanto a doti individuali come l’attenzione e la memorizzazione di schemi tattici occorrono buone capacità comunicative ed empatiche per coordinarsi al meglio con la propria squadra.
La mente, dunque, ha un ruolo cruciale nella pratica sportiva, incidendo in modo significativo non solo sulla qualità degli allenamenti, che richiedono perseveranza e motivazione, ma anche sulla prestazione. D’altra parte, è ormai risaputo che corpo e mente sono inestricabilmente connessi e che l’essere umano va considerato nella sua globalità e interezza: per questo, anche nel mondo dello sport si dovrebbe puntare l’attenzione non solo sui fattori fisici che influenzano la performance, ma anche su quelli psicologici.
La preparazione mentale punta proprio su questi ultimi, con lo scopo di allenare le abilità mentali per aiutare l’atleta ad essere più efficiente e pronto al momento della competizione. Infatti, diversamente da quello che in molti pensano, esse non sono delle caratteristiche immutabili e immodificabili, come l’essere bassi o alti, l’avere gli occhi azzurri o verdi, ma delle capacità che possono essere rafforzate e sviluppate, proprio come si possono rafforzare e sviluppare i muscoli. In altre parole, non si nasce con una mentalità vincente, ma la si può acquisire attraverso l’esercizio e l’allenamento.
Un buon programma di preparazione mentale si serve di numerose tecniche, che vengono combinate in un percorso personalizzato sulle caratteristiche e le esigenze di ogni atleta per portarlo a raggiungere il suo massimo potenziale. Fra queste, alcune delle più rilevanti sono:
Oltre all’utilizzo di queste tecniche, il professionista può fornire anche supporto psicologico all’atleta nel caso in cui questo ne sentisse la necessità. Il preparatore mentale, infatti, lavora non solo per la prestazione, ma anche per il benessere dello sportivo: per questo, fornisce un sostegno costante durante tutto il percorso ed è sempre disponibile ad aiutare la persona nei momenti di difficoltà. Per poter far ciò, però, è necessario che il professionista abbia una laurea in psicologia, che gli permette di avere le competenze indispensabili a comprendere le esigenze del cliente ed intervenire in caso di disagio.
Oltre ovviamente al potenziamento delle proprie abilità psicologiche, un percorso di preparazione mentale porta ad una cascata di effetti positivi per la persona, che risultano vantaggiosi non solo nella sua carriera sportiva, ma anche nella vita di tutti i giorni:
Tale intervento è consigliato ad atleti dai 13/14 anni in poi. È a partire da quest’età, infatti, che i ragazzi e le ragazze hanno le capacità di astrazione e consapevolezza necessarie per comprendere ed applicare le tecniche di preparazione mentale. Con i bambini più piccoli è possibile invece effettuare un intervento volto alla crescita personale e al supporto psicologico, esaltando i valori educativi dello sport e favorendo buone relazioni fra il giovane atleta, la sua famiglia e l’allenatore.
Eccetto che per questo limite di età, un percorso di preparazione mentale è adatto a tutti, dall’atleta professionista a quello amatoriale: esso, infatti, comporta netti miglioramenti a qualsiasi livello, potendo essere adattato e diversificato sulla base delle esigenze individuali e degli obiettivi da raggiungere; inoltre, come già detto, si rivela utile non solo nella carriera sportiva, ma anche nella vita reale.
In conclusione, affidarsi ad un buon preparatore mentale è una scelta davvero vantaggiosa, un investimento sia per la propria carriera sportiva che per il proprio benessere. Del resto, come dice l’allenatore di calcio ed ex calciatore britannico Gary Neville: “Per gli sportivi che vogliono diventare campioni, la mente può essere altrettanto importante, se non più importante, di qualsiasi altra parte del corpo.”
Dott.ssa Laura Castellan